L'insediamento arcaico di Colle I Mori
Il vasto abitato arcaico individuato in località Colle I Mori corrisponde con ogni probabilità all'antica Tadinum, già ricordata nelle Tabulae Iguvinae.
I primi saggi di scavo, condotti sulla sommità del colle nel 1935, riportarono in luce i resti di un sacello a pianta rettangolare, oltre a bronzetti schematici di tipo italico. Sono tuttora individuabili un pozzo scavato nella roccia e i resti di una fortificazione artificiale.
Campagne di scavo più recenti, hanno consentito di delineare, seppure a grandi linee, dimensioni e caratteristiche dell'abitato antico. L'insediamento aveva un'ampiezza di circa cinque-sei ettari ed era disposto su terrazzamenti artificiali. Le indagini hanno evidenziato numerosi resti di abitazioni. Composte di tre ambienti, le strutture erano a pianta rettangolare e probabilmente dotate di portici.
L'abitato di Colle I Mori copre un arco cronologico che va dalla fine del VI al III-II sec. a.C. e rappresenta un elemento assai importante nel quadro delle conoscenze dei modelli insediativi italici in età preromana, oltre a costituire un raro esempio di organizzazione protourbana in territorio umbro.
A tale abitato è attribuibile la ricca necropoli di S. Facondino, le cui tombe comprendono un arco cronologico compreso tra il VII sec. a.C. alla età tardo imperiale. I ricchi corredi di alcune tombe, comprendenti vasellame, strumenti bronzei e vasi attici a figure rosse, sono esposti nel Museo Nazionale di Villa Giulia a Roma.
Dopo la conquista romana dell’Umbria anche il territorio tadinate fu intensamente romanizzato. Fu interessato dal passaggio della via Flaminia (la città è ricordata nell'Itinerario Gerosolomitano come Civitas Ptanias) e assai probabilmente centuriato. La nascita del municipio di Tadinum ascritto alla tribù Clustumina e lo svilupparsi della città in pianura risale con ogni probabilità ad un momento avanzato della romanizzazione. L'area della città è stata identificata in località S. Antonio di Rasina. Resti di necropoli e ville rustiche sono state identificate sia lungo la via Flaminia che in area pedemontana e collinare.
La città fu distrutta dai Goti e presso avvenne lo scontro decisivo tra Goti e Bizantini, che pose fine al dominio goto in Italia e nel corso del quale fu ucciso Totila, sepolto poi ad Capras identificata con Caprara, frazione di Gualdo Tadino.