L'Acqua
Il territorio di Gualdo Tadino è costituito da abbondanti sorgenti di acque freschissime: la celebre Rocchetta, Santo Marzio, Capodacqua, Vaccara, Palazzo Mancinelli e Boschetto.
Le acque qualificano profondamente questa zona appenninica dove le tantissime sorgenti oligominerali sono divenute di importanza internazionale. Sin dall’antichità la città è apprezzata per la sua ricchezza di acque minerali. I romani prediligevano Tadinum per le sue sorgenti terapeutiche, la Rocca Flea fu eretta intorno al XII secolo nei pressi del fiume Flebeo o Feo e la città pullula di fontane, tra cui spicca quella del Sangallo (sec. XVI) situata sul lato esterno della basilica di San Benedetto. I numerosi corsi d’acqua che si dipanano e la ricchezza delle sorgenti furono estremamente apprezzate anche dai popoli Celti e i Safini che, tra il X e XI sec. a.C., si insediarono nel territorio e diedero origine alla progenie tadinate.
Antiche e approfondite ricerche storiografiche riferiscono di come il nome “Umbria” sia la derivazione etimologica del celtico “Umru” con il quale si intendeva “luogo umido e bagnato”.
Il culto delle sorgenti, ritenute sacre, era abituale soprattutto nell’area celtica, propria delle popolazioni indoeuropee, dove l’acqua era indissolubilmente legata alla prodigalità della terra-madre. Quando alle popolazioni celtiche si sovrapposero i Romani, tracciando e delineando i loro “castra”, venivano predilette le aree dove affioravano sorgenti o acque termali, ritenute benefiche.
Fin dall’antichità le acque gualdesi risultano perciò essere note, come attesta Plinio il Vecchio nell’opera “Naturalis historia” dove lo scrittore ricorda le famose sorgenti terapeutiche e le terme di Tadinum. Il pozzo in pietra di epoca romana, situato proprio nella zona degli scavi archeologici di Tadinum, è una testimonianza della città ricca di bagni e acque terapeutiche.
Le sorgenti sono localizzabili tra i 600/700 metri di altitudine in corrispondenza delle falde acquifere. L’ossatura calcarea della catena appenninica è di alta permeabilità e favorisce una veloce e costante circolazione di acque sotterranee che fuoriescono dalle falde della dorsale.
Tra queste la fonte della Rocchetta, la sorgente di Santo Marzio, le fonti di Capodacqua e le sorgenti del Rio Vaccara.
Nelle aree alluvionali del bacino che si estende dai piedi delle montagne ai contrafforti collinari le falde idriche sono sospese e sovrapposte.
Le acque di Gualdo Tadino sono considerate di elevata qualità di purezza con efficaci virtù terapeutiche.